L’incontro odierno presso il Ministero dello Sviluppo Economico ha dimostrato che USB ha sempre avuto ragione. Il tavolo, iniziato intorno alle 14.00 e definito da qualcuno addirittura preliminare, non ha permesso in alcun modo di valutare concretamente il “piano” di Acciaierie D’Italia. Abbiamo assistito solamente ad un azienda che ha posto una serie infinita di pregiudiziali e condizioni per poter andare avanti (su un piano che si svolgerebbe in un arco temporale di 10 anni) partendo dal dissequestro degli impianti, passando per la questione energetica e finendo col porre la questione di un accordo sindacale che discuta di come gestire l’occupazione.

USB ha ribadito che l’unica discussione possibile è quella che salvaguardi il reddito e l’occupazione di tutti i lavoratori, compresi quelli di Ilva in AS, neanche menzionati in questo tavolo, e le società in appalto che non sono più in grado di pagare gli stipendi, e a maggior ragione la tredicesima mensilità. Non ci accontentiamo di favole ed abbiamo ribadito che la questione doveva essere affrontata in un quadro di accordo di programma con la totale dismissione delle fonti altamente inquinanti e abbiamo espresso la necessità di un intervento legislativo straordinario per gestire il quadro reddituale e occupazionale dentro al contesto straordinario della transizione ecologica ed il rilancio industriale della siderurgia. Il Governo si assuma le proprie responsabilità e se le assuma fino in fondo.

Sasha Colautti Usb Nazionale, Franco Rizzo Usb Taranto, Fabio Ceraudo USB Genova

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