Semplicemente vergognoso tornare ancora a parlare di quei 575 mln di euro. Inaccettabili le dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore alla stampa dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani che, a proposito delle risorse ridestinate alle bonifiche nel milleproroghe, dice che la priorità è la decarbonizzazione. Nelle stesse ore il Presidente di Acciaierie d’Italia, Franco Bernabè, sostiene che procedere verso la decarbonizzazione senza i 575 mlm non sarà semplice, e lascia intendere che tra le due cose andrebbe fatta una scelta. E’ assolutamente necessario che si smetta di prendere decisioni a Roma, per poi imporle a cittadini e lavoratori senza alcun rispetto. Usb Taranto è pronta a mobilitarsi nuovamente e a organizzare una manifestazione per ribadire a gran voce che non va perso altro tempo per avviare le bonifiche e che, in questo modo, va riqualificato il territorio compromesso dall’inquinamento, per permettere allo stesso una concreta riconversione economica.
Ci domandiamo come mai per decarbonizzare non si attinge ai fondi comunitari. Non sarà mica perché per ottenere quei finanziamenti, è necessario presentare un progetto serio e credibile, che evidentemente non esiste?
Invece di arrovellarsi sulle risorse destinate alle bonifiche, Draghi, Cingolani e Bernabè dovrebbero fare quello che sono chiamati a fare, se ne sono capaci. Dovrebbero per esempio preoccuparsi di una fabbrica che viene gestita in maniera scellerata, senza alcun intervento di manutenzione, con tantissimi lavoratori in cassa integrazione, che non sanno come arrivare a fine mese, e con l’appalto in grande affanno per le tante fatture arretrate ancora non pagate.
Ci domandiamo inoltre quanto dovrà durare ancora questo clima da paese bulgaro, dal momento che ancora non conosciamo il contratto siglato tra ArcelorMittal ed il Governo, nel quale ci dovrebbe essere anche qualche indicazione sul futuro dei 1.500 lavoratori ex Ilva in As.
Si metta fine alla messa in scena degli ultimi anni, in cui si è detto ripetutamente di voler favorire il riscatto del territorio tarantino, senza poi di fatto operare in questo senso. Si lavori seriamente, ristabilendo innanzitutto la trasparenza e approfondendo come mai, in un momento in cui il mercato dell’acciaio è in crescita, lo stabilimento jonico è in perdita. Poi, come contribuenti, vorremmo sapere che uso è stato fatto dei famosi 400 milioni, che ricordiamo sono risorse pubbliche.
Franco Rizzo coordinatore provinciale Usb Taranto