Quello che abbiamo ascoltato ieri nel corso dell’incontro con l’assessore regionale al Lavoro, Sebastiano Leo e con  il presidente della task force regionale per l’occupazione, Leo Caroli, ha purtroppo confermato le nostre aspettative. Apprendiamo che la volontà politica continua ad essere quella di  difendere l’attuale impostazione del bando di gara di Innovapuglia sul servizio di ristorazione negli ospedali e nelle altre strutture sanitarie, anche a costo di affrontarne le conseguenze sociali in termini di occupazione e di reddito.

Con la previsione di chiusura di moltissime cucine ospedaliere, sulla base di una dichiarata inagibilità dei nosocomi, di cui Regione Puglia si è interessata evidentemente solo adesso con la stesura di questo bando di gara e non anche negli anni con i necessari interventi per la sicurezza delle strutture e pazienti, si abbassa notevolmente la qualità del servizio e viene messa a rischio l’occupazione e il reddito delle lavoratrici e dei lavoratori del settore.

Le risposte avute ieri sono per noi insoddisfacenti: non ci convincono infatti le garanzie date circa l’intenzione di vigilare sul mantenimento degli attuali livelli occupazionali, risultato che a nostro parere è difficile da ottenere se si persevera su questa strada. Va detto inoltre che non si può affatto parlare di ottimizzazione delle risorse nel momento in cui viene messa in conto, come è stato dichiarato ieri, la previsione di altri capitoli di spesa pubblica in termini di politiche attive del lavoro, lasciando quindi presagire che non tutti i  lavoratori  saranno impiegati in futuro o non alle stesse condizioni, come in effetti temiamo.

Usb, che nei giorni scorsi ha raccolto anche le importanti riserve espresse sull’argomento dai vertici dell’Asl di Taranto, conferma la sua posizione e continua a manifestare preoccupazione per i  risvolti della vicenda sul piano sociale.

Per questo, la mobilitazione proseguirà e nei prossimi giorni verrà allargata ad associazioni e cittadini, le altre vittime di questo bando di gara, in quanto destinatari di un servizio che è parte integrante della terapia per chi è ricoverato nei nosocomi e nelle altre strutture.

La prossima tappa della protesta è prevista per l’8 marzo, quando Usb porterà in piazza le vertenze aperte sul territorio, manifestando contro la violenza sulle donne, visibile e ripugnante, e contro la violenza, subdola e invisibile, di un modello economico e sociale che discrimina e sottomette, producendo povertà e precarietà tra le lavoratrici e i lavoratori e di cui questo bando di gara e l’intero sistema degli appalti è l’emblema perfetto.

Francesco Marchese Usb Taranto

 

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