È bastato meno di un mese dall’avvio delle attività a Taranto perché la questione degli orari di lavoro esplodesse tra
le lavoratrici e i lavoratori di Network Contacts. Tutt’oggi non c’è uno straccio di matrice dei turni che consenta ai 450 lavoratori part-time di programmare la loro  vita in funzione degli orari di lavoro, che vengono pianificati con minimo preavviso e in modo imprevedibile, ad  esclusivo interesse delle esigenze aziendali. Ancora una volta la teoria per cui tutti sarebbero stati meglio cancellando i diritti acquisiti di qualcuno (i turni fissi previsti prima del cambio appalto) si è rivelata falsa, propagandata da azienda e sindacati compiacenti con la sola  intenzione di far accettare quel pesante arretramento della condizione di tutte e tutti che oggi appare evidente:  nessuno può più pianificare la propria vita privata e familiare, pur avendo tutti rinunciato a una parte del salario per
poterlo fare.

Le dichiarazioni aziendali di una progressiva stabilizzazione degli orari di lavoro appaiono una chimera più che un
impegno e l’applicazione della “clausola elastica” per gli scostamenti dalla matrice, finora attuati, sono una foglia di
fico per giustificare la completa discrezionalità nella quale i lavoratori sono intrappolati. Ci scommettiamo infatti fin
da ora che nessuno percepirà un solo euro come indennità di “clausola elastica” per queste settimane di variabilità
dei turni, nonostante sia espressamente prevista dal CCNL.

In questo quadro, peggiorato da uno smart working non contrattato e sbilanciato a favore dell’azienda (solo 30% a
casa) e dal ricorso a nuovi contratti di lavoro precario (con buona pace degli annunci di una trattativa per il
consolidamento dei part-time), Network Contacts ha deciso anche di negare la rappresentanza sindacale dell’USB,
ufficializzando quel percorso di delegittimazione già iniziato durante le trattative per il cambio d’appalto, con i
continui tentativi di esclusione dal tavolo della nostra organizzazione, denunciati e respinti allora grazie alla pronta
mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori.

Con questo atteggiamento, Network Contacts, ultima arrivata nel territorio di Taranto tra i tanti fornitori del servizio
Enel Energia, tenta non solo di estromettere dal confronto gli storici delegati sindacali dei dipendenti dell’appalto,
che da oltre 15 anni ne sostengono le istanze e le rivendicazioni, ma soprattutto nega ai lavoratori e alle lavoratrici il
pieno diritto alla propria rappresentanza sindacale. Diritto che invece garantisce a tutte quelle organizzazioni che
hanno dimostrato la giusta compiacenza con la sottoscrizione del pessimo accordo di “clausola sociale”, anche se
scarsamente rappresentative tra i lavoratori.

Per quanto ci riguarda, daremo corso fin da subito a tutte le iniziative sindacali e legali per ripristinare il diritto
irrinunciabile di tutte e tutti di conciliare il lavoro con la vita privata e con i compiti di cura e assistenza familiare.
Proclameremo inoltre le elezioni dei RSU, in modo che i lavoratori e le lavoratrici possano di nuovo scegliere
liberamente i propri delegati sindacali, con i quali realizzare le indispensabili lotte per il miglioramento della propria
condizione, contro il tentativo aziendale di escludere l’USB e imporre una rappresentanza parziale e di comodo.

Francesco Marchese, USB Lavoro Privato Taranto

 

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